La diversificazione è un’attività fondamentale quando si parla di gestione degli investimenti. Non puntare tutte le proprie risorse su un unico investimento, ma distribuirle in maniera articolata e consapevole, è un’importante forma di tutela del capitale investito.
In questo articolo scopriremo nel dettaglio cosa vuol dire diversificare gli investimenti, come si procede, quanto sia importante affidarsi a operatori specializzati e in che modo lo fanno i fondi pensione.
Infine, vedremo un approfondimento sulle linee di investimento del Fondo Telemaco.
Che cosa è il rischio e perché deve essere gestito?
Cosa si intende per “rischio” nell’ambito degli investimenti finanziari? Semplificando, il rischio non è altro che la possibilità di subire un danno; nello specifico, il danno si concretizza nella perdita di valore degli investimenti effettuati.
Quindi, il rischio consiste nella potenziale perdita che deriva dall’andamento dei mercati finanziari in cui il soggetto ha investito.
Poiché la remunerazione degli investimenti è tanto maggiore quanto maggiore è il rischio ad essi associato, al fine di ottenere un portafoglio di investimenti che possa aspirare ad ottenere un rendimento positivo e coerente con le necessità dell’investitore è necessario assumersi i rischi collegati agli investimenti sottostanti.
Il rischio è un fattore insito in ogni investimento, ma esso può variare a seconda dei prodotti e degli strumenti su cui si decide di investire il proprio denaro.
Esistono, tuttavia, tecniche di mitigazione dei rischi, tra cui la diversificazione degli investimenti.
Cosa vuol dire diversificare gli investimenti?
La diversificazione dei rischi, in realtà, è un concetto ampiamente conosciuto: un vecchio proverbio recita “non mettere tutte le uova nello stesso paniere”. Nella cultura comune, dunque, l’idea di “diversificare i rischi” tenendo le proprie uova (risparmi) in diversi panieri (investimenti) è ben nota. Tale paradigma è utilizzato anche nel mondo della finanza.
La diversificazione degli investimenti è il mezzo per mitigare i rischi e, al contempo, ottimizzare il rapporto rischio/rendimento, conciliando dunque le esigenze di:
- tutela del proprio patrimonio;
- redditività del patrimonio stesso.
Dunque, diversificare significa gestire il rischio attraverso una moltitudine di prodotti e strumenti di investimento all’interno del portafoglio, cioè del complesso degli investimenti di un soggetto, nell’assunto che qualora alcuni possano perdere valore nel tempo, altri possano guadagnarne, e quindi avere un effetto compensato sul proprio portafoglio.
Destinare il proprio denaro a un solo investimento (o a pochissimi) innalza il livello di rischio, mentre la diversificazione produce mediamente rendimenti a lungo termine maggiori e aiuta a tenere il rischio più basso.
Orizzonte temporale, diversificazione e volatilità dei mercati
Un elemento fondamentale nella gestione del rischio è l’orizzonte temporale dell’investimento, ossia il periodo di tempo previsto prima del disinvestimento o dell’utilizzo del capitale. In generale, più lungo è l’orizzonte temporale, maggiore è la capacità di assorbire eventuali oscillazioni dei mercati e, quindi, di tollerare una maggiore esposizione al rischio.
La diversificazione degli investimenti riveste un ruolo ancora più centrale nei momenti di elevata volatilità dei mercati finanziari. In questi periodi, caratterizzati da incertezza e improvvisi cambiamenti nei prezzi degli asset, detenere un portafoglio ben diversificato consente di ridurre l’impatto negativo che la fluttuazione di una singola classe di investimento può avere sull’intero patrimonio. Ad esempio, mentre i mercati azionari possono attraversare fasi di forte ribasso, altri strumenti (come le obbligazioni o gli investimenti alternativi) possono mantenere una maggiore stabilità o addirittura offrire rendimenti positivi.
Questo “effetto di compensazione” è fondamentale per chi investe con un orizzonte di lungo periodo, come gli aderenti a un fondo pensione. Se l’arco temporale di riferimento è abbastanza lungo, infatti, l’effetto della volatilità di breve periodo tende a ridursi e le fasi negative dei mercati possono essere compensate da fasi positive.
Come si possono diversificare gli investimenti?
Come già detto, diversificare significa distribuire sapientemente le proprie risorse (i propri risparmi, per intenderci) in modo da mitigare il rischio, bilanciarlo e ottimizzare i rendimenti, ovvero i profitti derivanti da un determinato investimento.
Anche non investire affatto può comportare un rischio: l’inflazione, infatti, può erodere il potere di acquisto del denaro posseduto, motivo per cui, a distanza di tempo, con lo stesso importo di denaro non è possibile acquistare il medesimo quantitativo di beni e servizi.
Insomma, diversificare è fondamentale per tutelarsi e si può fare su più livelli, anche utilizzandoli contemporaneamente:
- diversificazione per tipologia di attivo, ovvero combinare gli strumenti presenti in portafoglio, variando le classi di investimento (azioni, obbligazioni corporate, titoli di Stato, valute, ecc.);
- diversificazione geografica, ovvero puntare su diversi mercati a livello territoriale, dai Paesi che rappresentano potenze economiche consolidate a quelli emergenti;
- diversificazione settoriale, ovvero rivolgersi a diversi settori economici, alcuni ciclici (cioè che hanno un andamento simile a quello dell’economia globale) e altri anticiclici (che vanno a compensare le fasi in cui l’economia entra in crisi).
Occorre poi tenere ben presente che le possibilità di diversificazione di un portafoglio finanziario aumentano all’aumentare della dimensione dello stesso, pertanto più un portafoglio è grande in termini di asset gestiti, più sarà facile ed efficiente diversificare gli investimenti sottostanti.
I fondi pensione negoziali, potendo contare spesso su masse gestite di notevole dimensione offrono una diversificazione degli investimenti molto efficace, non raggiungibile dal singolo investitore.
Diversificazione del rischio: perché affidarsi ai fondi pensione?
Come anticipato, i fondi pensione negoziali offrono un livello di diversificazione molto elevato, potendo contare su masse gestite di notevoli dimensioni che permettono di diversificare gli investimenti in maniera efficiente.
Inoltre, i fondi pensione negoziali sono strutturati in forma multicomparto, per poter offrire diverse combinazioni rischio/rendimento.
Cosa significa multicomparto?
Significa che il fondo pensione offre agli iscritti diverse linee di investimento, diversificate al loro interno e con diversi livelli di rischio.
Generalmente, i comparti sono così classificati in ordine crescente della quota azionaria degli stessi (fatta eccezione dei comparti garantiti, per i quali l’elemento discriminatorio è la presenza di una garanzia):
- garantiti;
- obbligazionari puri;
- obbligazionari misti, che investono principalmente in obbligazioni (ma non solo);
- bilanciati, che investono sia in azioni e sia in obbligazioni (tendenzialmente metà per ciascuno strumento).
- azionari.
Come detto, queste linee di investimento (o comparti) fanno grande uso della diversificazione al loro interno, eliminando di fatto qualsiasi rischio derivante dalla concentrazione degli investimenti in pochi strumenti.
Bisogna poi considerare che i fondi pensione – come tutte le altre forme di previdenza complementare – rappresentano uno dei pilastri della previdenza italiana e tutelano i risparmiatori grazie a:
- un assetto normativo davvero stringente che ne regola gli investimenti, evitando iniziative che potrebbero essere considerate meramente speculative e, dunque, molto rischiose;
- un articolato sistema di controlli interni ed esterni, con una autorità di vigilanza dedicata al Settore.
Le linee di investimento del Fondo Telemaco
Fin qui abbiamo visto come funziona la diversificazione dei fondi pensione a livello generale; vediamo, ora, come funzionano le linee di investimento del Fondo Telemaco, che appunto è un fondo pensione multicomparto.
Il Fondo Telemaco offre ai propri iscritti tre linee di investimento.
Vediamole nel dettaglio.
- Garantito:
- Finalità: la gestione è volta a realizzare un rendimento comparabile con il tasso di rivalutazione del TFR in un orizzonte temporale pluriennale. La presenza di una garanzia di restituzione del capitale consente di soddisfare le esigenze di un soggetto con una bassa propensione al rischio o ormai prossimo alla pensione;
- Orizzonte temporale: breve periodo (5 anni);
- Grado di rischio: basso;
- Politica di gestione:a livello strategico, il comparto è investito prevalentemente in obbligazioni (per il 92%, di cui per l’82% in titoli di Stato e per il 10% in titoli societari), soprattutto di breve/media durata (dunque al di sotto dei 5 anni), con una componente più contenuta di titoli azionari (pari all’8%).
- Prudente:
- Finalità: la gestione risponde alle esigenze di un soggetto che privilegia la continuità dei risultati nei singoli esercizi e accetta un’esposizione al rischio moderata;
- Orizzonte temporale: medio periodo (10 anni);
- Grado di rischio: medio;
- Politica di gestione: a livello strategico, il profilo rischio/rendimento associato al comparto è stato individuato prevedendo un investimento in strumenti obbligazionari per il 70% (di cui prevalentemente titoli governativi) e una componente di strumenti azionari pari al 30%. Nell’ambito della componente obbligazionaria sono attualmente previsti investimenti in private debt, cioè prestiti alle imprese non negoziati sui mercati finanziari, fino a un massimo del 12% del comparto.
- Dinamico (ex Bilanciato – Yellow):
- Finalità: la gestione risponde alle esigenze di un soggetto che ricerca rendimenti più elevati nel lungo periodo ed è disposto ad accettare una maggiore esposizione al rischio con una certa discontinuità dei risultati nei singoli esercizi;
- Orizzonte temporale: lungo periodo (15 anni);
- Grado di rischio: medio-alto;
- Politica di gestione: il profilo rendimento/rischio associato al comparto è stato individuato prevedendo un investimento tra titoli obbligazionari per il 40%, di cui prevalentemente titoli di Stato, e titoli azionari per il 60%. Nell’ambito della componente azionaria sono attualmente previsti investimenti in private equity, cioè titoli azionari non negoziati sui mercati finanziari, fino ad un massimo del 15% del comparto.
Gli aderenti possono scegliere tra queste tre comparti e, nel tempo, spostarsi anche da un comparto all’altro.
Tuttavia il Fondo Telemaco offre un’opzione in più. Parliamo del Profilo Life Cycle (o Ciclo di Vita), un programma di investimento a scadenze predeterminate che trasferisce in maniera automatica la posizione maturata e i contributi futuri al comparto, o alla combinazione di due comparti, più adatto in funzione dell’età di pensionamento prevista dalla normativa vigente.
In sintesi, il passaggio avviene secondo lo schema riportato di seguito:
Anni al pensionamento | Comparto |
Oltre 25 anni | 100% Dinamico |
Da 24 anni a 23 anni | 75% Dinamico – 25% Prudente |
Da 22 anni a 21 anni | 50% Dinamico – 50% Prudente |
Da 20 anni a 19 anni | 25% Dinamico – 75% Prudente |
Da 18 anni a 12 anni | 100% Prudente |
Da 11 anni a 10 anni | 75% Prudente – 25% Garantito |
Da 9 anni a 8 anni | 50% Prudente – 50% Garantito |
Da 7 anni a 6 anni | 25% Prudente – 75% Garantito |
Da 5 anni | 100% Garantito |
Per maggiori dettagli, rimandiamo alla video-pillola dedicata:
https://youtu.be/7K8edN7YfDcQuesta opportunità non solo tutela i risparmi e gli investimenti degli aderenti, ma garantisce loro un affiancamento continuo nelle scelte di diversificazione, tenendo ben presenti le esigenze e il tempo a disposizione degli iscritti per un risultato ottimale.
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Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.